mercoledì 6 settembre 2017

Jus Soli, il Pd verso il ritiro: l'esperienza dei topini da laboratorio arriva al Nazareno


Premere il tasto giusto, ottenere cibo. Un gesto apparentemente banale e di facile apprendimento anche per i celebrati topini che nei laboratori si utilizzavano per comprendere il funzionamento dei riflessi condizionati nel mondo animale.
Se le notizie di queste ore non saranno smentite, l'esperienza dei topini da laboratorio sarebbe ora replicata nelle stanze del Nazareno a proposito della controversissima iniziativa legislativa per l'introduzione dello jus soli temperato che - per cocciuta e autolesionista volontà del Pd - si vorrebbe applicare a favore degli immigrati di seconda generazione anche in questo Paese. Ovvero nel posto giusto al momento giusto. Giova ricordare che sono proprio gli immigrati di seconda generazione quelli che in Francia o in Belgio o in Gran Bretagna, ormai diventati cittadini, sono balzati alle cronache in questi anni per aver generato o fiancheggiato migliaia e migliaia di foreign fighters poi divenuti jihadisti e stragisti, oppure per aver ingrossato e non di poco le fila della criminalità di ogni dimensione.

Narrano le cronache, diffuse poco dopo le dichiarazioni del capogruppo piddino al Senato Luigi Zanda che ancora poche ore fa ribadiva la volontà di arrivare all'approvazione del provvedimento anche a costo del voto di fiducia, che i sondaggi per il maggior partito di governo sarebbero disastrosi.
L'ostinazione nel voler aprire in questa fase storica nuove finestre a favore degli immigrati costerebbe al Pd la riduzione di due punti percentuali ogni mese che passa. Un trend tale per cui, prima del voto, il consenso residuo all'ex Pcd-Pds-Ds potrebbe davvero ridursi a percentuali storiche infime.
In ogni caso i numeri al Senato non ci sarebbero lo stesso nemmeno per la fiducia. Colpa - o merito - in particolare dell'ex ministro degli Interni Alfano, ovvero, paradossalmente, proprio di quel politico di fatto responsabile negli ultimi anni del boom degli arrivi di clandestini o profughi presunti sul territorio dello Stato.
Oggi però, più che i favori al nutrito indotto dell"accoglienza", contano i favori da fare ai prossimi elettori. Quindi ecco il probabile dietrofront. Più dell'ideologia potè il digiuno (di voti). 
Premere tasto giusto, ottenere voti, quindi? Ci provano, ma sarà comunque molto complicato riuscire a far dimenticare, ad un'opinione pubblica esasperata e sempre più disperata, anni e anni di una politica delle porte spalancate e dei favori ultramilionari continui a tutti i professionisti dell'accoglienza proprio in un periodo di impoverimento generale della società.

Certo non deve essere nemmeno facile spiegare agli elettori che tre degli stupratori di Rimini, minorenni, due dei quali già espulsi per criminalità con tutta la famiglia ma qui presenti sempre per grazia della magistratura, con lo jus soli approvato sarebbero stati oltretutto anche cittadini italiani.
Se dietrofront sarà, quindi, soltanto gli elettori potranno valutare la portata di una politica costruita non sul bene dei cittadini ma esclusivamente sull'onda dell'inseguimento del consenso purché sia. Che se al Nazareno ragionano come i topini da laboratorio non è affatto detto che il "popolo sovrano", per quel poco che gli resta della propria sovranità, sia disposto a fare altrettanto.

1 commento:

  1. Tutto questo conferma la mia convinzione, più o meno da quando sono nato, che i piddini sono interessati solo al potere fine a se stesso per fare i loro porci comodi. Ciò significa che promettono quello che fa ottenere voti facili e poi fanno quello che serve alla loro ideologia. In questo momento tenere vincolata l'Italia all'Europa Quarto Reich della culona. Pur di stare ai posti di comando e garantire la schiavitù del popolo italiano al Reich sono disposti a rinunciare ad un plus da loro voluto e sostenuto. Ma l domanda è ci si può fidare? Personamente non mi fido sono dei voltagabbana e principi del fate quel che dico, ma non quello che faccio.

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Mi chiamo Gioann March Pòlli (Giovanni Marco Polli all'anagrafe italiana). Sono giornalista professionista e per quasi diciotto anni mi sono occupato di politica, culture e identità per il quotidiano la Padania. Credo nella libertà assoluta di pensiero e odio visceralmente le catene odiose del "politicamente corretto". E non mi piacciono, in un libero confronto di idee, barriere ideologiche, geografiche o mentali. Scrivetemi a camera.nord@libero.it