giovedì 25 maggio 2023

Abbattuta la torre delle Onde Medie a Siziano, la Rai ha distrutto un monumento della storia della radio



25 maggio 2023. Anche questa è "cancel culture". Hanno abbattuto un monumento alla storia della radiofonia, oltre che uno strumento capace - le emergenze insegnano - di raggiungere tutti soltanto attraverso una radiolina a pile, anche quando tutti i collegamenti in Fm, in rete e tramite altri mezzi sono interrotti e/o manca la corrente elettrica. Provo infinita vergogna per un "servizio pubblico" così indecente da cancellare la sua storia e le sue infrastrutture ancora oggi potenzialmente più utili. E, insieme ad esse, anche la nostra stessa storia e il nostro futuro.

"Abbattuta stamane l'antenna RAI che fino al 10 settembre scorso aveva irradiato rai radiouno in onde medie sulla frequenza 900kHz. Giorno triste per chi come me ama la radio, quella vera in onde medie... Il segnale di questo trasmettitore la sera e la notte era ricevibile perfettamente in tutta Europa con una semplice radiolina, da qui veniva irradiato ai tempi il "notturno italiano" che consentiva agli italiani all'estero di rimanere in contatto con la madrepatria senza l'impiego di altre infrastrutture come satelliti o internet. Una scelta che non condivido e che mi rattrista profondamente: le onde medie permettevano l'ascolto anche nelle zone mal servite dalla FM, e potevano tornare utili in caso di emergenza: quantomeno a mio avviso sarebbe stato saggio mantenere gli impianti anche spenti ma riattivabili in caso di necessità, oltre che per la loro importanza storica. Invece no: oggi pomeriggio verrà abbattuta anche la seconda torre che fino al 2004 aveva irradiato radiodue e fino a pochi mesi fa una emittente locale". (Enrico Bonisolo)

Foto: Adriano Ronchi e Alvaro Giuseppe Pegorini.

Ascolto consigliato: Radioactivity, Kraftwerk


 

mercoledì 3 maggio 2023

Censura e propaganda come se piovesse, ma la chiamano "Libertà di stampa". E, il 3 maggio, la vorrebbero anche celebrare

Oggi, 3 maggio, sarebbe la giornata mondiale della libertà di stampa. Meglio sarebbe dire, è la giornata mondiale dell'ipocrisia delle cosiddette "democrazie" occidentali. Mentre Julian Assange continua a languire in carcere, alla faccia della libertà di stampa, l'informazione divenuta meschina propaganda di guerra continua a violentare se stessa. E dell'anniversario - caduto proprio ieri - dell'orrenda strage nazista di Odessa, compiuta dagli amici della Nato, la libera stampa non ha affatto parlato. Più che libertà di stampa, obbligo di silenzio. Oppure libertà di stampa sì, ma soltanto delle veline dei padroni.






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Mi chiamo Gioann March Pòlli (Giovanni Marco Polli all'anagrafe italiana). Sono giornalista professionista e per quasi diciotto anni mi sono occupato di politica, culture e identità per il quotidiano la Padania. Credo nella libertà assoluta di pensiero e odio visceralmente le catene odiose del "politicamente corretto". E non mi piacciono, in un libero confronto di idee, barriere ideologiche, geografiche o mentali. Scrivetemi a camera.nord@libero.it