venerdì 12 ottobre 2012

Goebbels è vivo e lotta insieme a Monti. Ma chissenefrega.

L'altro giorno stavo guardando il telegiornale con mia zia. "E chissenefrega"?, vi starete chiedendo, memori dell'omonima rimpiantissima rubrica dell'altrettanto rimpianto settimanale satirico "Cuore", inserto dell'Unità di più di vent'anni fa. Ed il problema è proprio questo: chissenefrega se una signora pensionata al minimo, più vicina agli ottant'anni che ai settanta, ascolta al tg il resoconto del consiglio dei ministri ed esclama: "Finalmente dimuniscono le tasse".
C'è voluto del bello e del buono a spiegarle che il calo di un punto delle due aliquote Irpef più basse non l'avrebbe riguardata, mentre l'avrebbe centrata in pieno l'aumento secco di un punto sull'Iva.
Ma chissenefrega. Chissà quante pensionate e pensionati, casalinghe di Voghera e casalinghi di Roccasecca ci saranno cascati di fronte all'ultimo teatrino dei golpisti al governo. Quanti di loro, di questi inermi cittadini in balia dell'istupidimento di massa, senza strumenti per comprendere gli infernali meccanismi della propaganda televisiva e senza qualcuno accanto che cerca di spiegarglieli, avranno creduto al miracolo: finalmente quei signori distinti si riuniscono e danno una buona notizia...
Perché, il giorno dopo, il teatrino è andato avanti. Già, perché qualcuno ha fatto notare che la riduzione dell'Irpef (tutta da dimostrare) andrebbe a vantaggio solo di chi l'Irpef la paga e per quanto la paga, mentre il punto in più di Iva lo pagano tutti, ma proprio tutti, anche andando a comperare non il caviale, ma l'insalata. A maggior ragione i pensionati al minimo. E allora subito, di rincalzo, la rassicurazione degli imbonitori di turno: "Ma le famiglie trarranno comunque un vantaggio dall'aumento con diminuzione, o dalla diminuzione con aumento, fate voi". Ah beh, si beh.
"Ma come è possibile che in televisione dicano una cosa non vera"?, si è chiesta ancora mia zia. Che ha sì un nipote giornalista disallineato e disorganico, fortemente eversivo ed alquanto eretico, ma non sempre ha la voglia di starlo a sentire.
Ringraziamo quindi ancora una volta Herr Joseph Goebbels, il ministro della propaganda del Terzo Reich, più vivo che mai nelle sue intuizioni, nonché inventore imbattuto ed imbattibile del postulato della comunicazione di tutti i regimi di tutte le ere di tutti i punti cardinali: "Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà  una verità". Ringraziamolo, perché ci fornisce la spiegazione di come, per chi gestisce il monopolio quasi assoluto dell'informazione, sia sempre possibile in questa italia, contrariamente ad un altro celebre postulato, imbrogliare così tante  persone per così lungo tempo.
Oggi Goebbels è sempre vivo, e lotta insieme a Mario Monti ed al suo governo. Sudditi di questo regime, continuate a dormire sonni tranquilli, siate sereni e fiduciosi che la ripresa arriverà: le tasse hanno già iniziato a scendere, rilassatevi. E se qualcuno ogni tanto fa una domanda scomoda abbiate sempre la risposta pronta: l'italia ora è rispettata in Europa e nel Mondo. Per tutti gli altri piccoli problemi? Chissenefrega.

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Mi chiamo Gioann March Pòlli (Giovanni Marco Polli all'anagrafe italiana). Sono giornalista professionista e per quasi diciotto anni mi sono occupato di politica, culture e identità per il quotidiano la Padania. Credo nella libertà assoluta di pensiero e odio visceralmente le catene odiose del "politicamente corretto". E non mi piacciono, in un libero confronto di idee, barriere ideologiche, geografiche o mentali. Scrivetemi a camera.nord@libero.it